Questi viaggiatori eterni sono in una situazione di estrema ignoranza. Non si tratta solo un po’ di attaccamento, essi entrano in un livello estremo di attaccamento finché non si perdono in esso. E’ come vedere una nuvola, una nube passeggera, e poi si crea un attaccamento alla nuvola fino a credere di esserne parte. È per questo che la situazione è estrema e assurda.

 

Le anime, che sono i viaggiatori, sono temporaneamente associati a questo mondo che cambia. Tutto è in continuo cambiamento, tutto è temporaneo, compreso il corpo e tutto ciò che gli sta intorno. Il viaggiatore comincia a credere di essere il suo corpo ma non si ferma qui. Egli crea l’immagine di sé basata sul ruolo, sul lavoro, sugli oggetti intorno a lui e continua a creare identificazioni basate su tutto ciò che gli sta attorno. Ecco perché rimane molto sensibile. Se qualcuno critica la sua città, se la prende personalmente. Se qualcuno dice qualcosa sulla sua religione se la prende personalmente.
Come mai? Perché inconsciamente ha creato un’identità. Crede letteralmente, nel suo profondo, che quella religione sia parte di se stesso e ancor di più, che la religione è lui stesso. Quell’oggetto, quella macchina, è lui, cioè ha creato una identificazione.

 

Questo stato di cose crea una bella beffa nella vita di questi viaggiatori: usare la parola ‘io’ per tutto ciò che non è ‘Io’ genera confusione. Da qui nasce un’estrema insicurezza perché egli, usando ‘io’, si identifica con le cose della nube. Tutto sta per cambiare, tutto sta scomparendo. Quindi inconsciamente c’è panico e insicurezza. Quando la religione viene criticata non è solo la religione a essere criticata, è la sua insicurezza che diventa più reale. Lo ha negato per tutto questo tempo, ha fatto finta che non ci fosse alcun problema ma nell’ inconscio quell’insicurezza c’era comunque, ora si è solo resa più evidente.

 

La stessa cosa succede per tutto il resto. Quando ci troviamo in questa modalità identificativa siamo sempre bene pronti a vedere ogni possibile pericolo. Le cose accadono e immediatamente noi saltiamo per aria può essere per gli atteggiamenti delle persone o il tono di voce di qualcuno o qualche notizia. Perché tutte queste identificazioni sono in assetto di attacco. Così come nella foresta dove gli animali sono ben sintonizzati per sentire il pericolo. Il loro cervello destro è costantemente in allerta per cogliere dove c’è pericolo. Le nostre false identità trascorrono tutta la vita alla ricerca di pericoli, alla minima avvisaglia tutta la loro attenzione va là. Questa è la vita, per esempio se tra cento buoni amici uno inizia a criticarvi volete saperne di più “cosa sta dicendo? perché lo dice? cosa dirà domani?”. E ci pensate… Qual è il risultato? Per tutta una vita raccogliamo le cose meschine, negative, le cose inutili; sono inutili per il viaggiatore ma sono di immenso valore per le identità, l’ego. In primo luogo il nostro vero problema è stato quello di aver creato quelle identità.

 

È per questo che la nostra vita diventa in se stessa assurda e dispendiosa e cioè quando creiamo queste identità. Quasi che la nostra vita fosse derubata da queste identità.

Invece di badare alla propria vita e al proprio scopo si cerca di difendere questo ego. Cercando di lavorare per ottenere qualche elogio in più per il cappello o per l’auto e ci si preoccupa per una qualche perdita e per i fallimenti. Platone dice che arriva un momento “in cui non sappiamo di non sapere”.
Attualmente il mondo intero sta conducendo questa vita di assurdità ed è per questo che il mondo è in guerra. Ma non sappiamo di non sapere. Non sappiamo nemmeno che abbiamo la possibilità di essere liberi. Non sappiamo di essere in grado di condurre una vita in cui questo costante panico subconscio sparisce completamente.

 

Il viaggiatore può esistere senza la nuvola, il viaggiatore non ha nulla a che fare con la nuvola, al massimo ne è l’osservatore. Questo è esattamente ciò che accade qui, una persona cosciente d’anima rimane un osservatore distaccato. Noi lo chiamiamo la recita giù in basso e in una recita ci sono dei cambiamenti: le cose vanno e vengono ma tutto ciò fa parte della recita. L’anima è al sicuro quando viene ed è al sicuro quando va; non ha perso nulla, non muore mai. Una persona così ha un carattere nobile. Quando qualcuno è al sicuro così, sicuro in modo assoluto, sa di esistere senza aver bisogno di desideri, non ha bisogno di nulla dalla recita giù in basso, da questa storia temporanea.

 

Quando non c’è la vibrazione del desiderio si scopre la pienezza, si scopre lo stato di appagamento, si scopre la pace. Questa è una pace, felicità, soddisfazione senza condizionamenti basati sulla storia. E ‘come scoprire che questa silenziosa felicità è senza ragione: è la sua natura; natura naturale.

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